Allorchè i coniugi abbiano prescelto il regime di comunione dei beni, tutti gli acquisti effettuati dall'uno e dall'altra si considerano in comproprietà pro indiviso di entrambi. Le cause di esclusione della comunione sono tassative. Per escludere un bene dalla comunione non solo è necessaria la presenza dell'altra parte che rinuncia al proprio diritto, ma latresì che ci si trovi in presenza di una delle condizioni statuite dalla legge per detta esclusione.

Non è necessaria la prova di una relazione extra coniugale, in quanto l’art. 143 c.c., laddove parla dei diritti e doveri reciproci dei coniugi espressamente impone l’obbligo reciproco alla fedeltà Il rapporto di coppia si basa sulla necessaria fiducia vicendevole che viene meno ove uno dei due tenti l’approccio con un altro partner indipendentemente dal successo o meno delle avances.

In sede di separazione consensuale frequentemente gli uomini tendono a dichiarare un reddito di gran lunga inferiore a quanto percepito.
L’errore tuttavia legittima la moglie ad ottenere, dopo qualche tempo, la revisione dei provvedimenti con un congruo aumento del mantenimento, semplicemente dimostrando la differenza di reddito fra quanto dichiarato e quanto effettivamente percepito

A differenza di quanto statuito in tema di divorzio con la sentenza n° 11504/2017 che prevede la perdita per l’ex moglie all’assegno ove questa abbia un adeguato reddito proprio, nella separazione tale principio non opera affatto, dovendosi sempre far riferimento al tenore di vita goduto durante il rapporto matrimoniale.

Pubblicazioni Avv. Maurizio Bruno

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