Il padre domandava al Tribunale di annullare l’assegno di mantenimento per il figlio che si dichiarava depresso, rilevando che ormai a trentadue anni non sussistesse più il diritto al mantenimento.
Per di più essendosi lo stesso laureato in archeologia poteva provvedere alla ricerca di un lavoro ed al proprio sostentamento.

A poco a poco la giurisprudenza sta rivedendo, o più esattamente demolendo i principi che erano stati fissati dalla famosa decisione della Cassazione n° 11504 del 2017 con la quale era stato escluso il diritto all’assegno divorzile in favore della donna ritenendo che il matrimonio facesse cessare ogni obbligo vicendevole.
Ciò con la sola eccezione della mancanza di un reddito adeguato, reddito che secondo la giurisprudenza di merito era stato indicato in circa € 1.000,00.
Dunque al di sopra di tale soglia l’assegno divorzile non doveva più tenere conto del tenore di vita, ma doveva semplicemente essere negato.

La questione esaminata dall’ordinanza n° 27207 del 23/10/2019 della I Sezione Civile della Cassazione è particolarmente frequente allorchè i figli rifiutino di vedere l’altro genitore.
Quasi sempre tale atteggiamento è provocato dall’influenza della madre nei confronti del minore al quale l’altro genitore viene additato quale responsabile del fallimento dell’unione, della crisi anche economica della famiglia, come persona indegna o peggio.

L’accordo di separazione tra i coniugi con il quale si trasferisce la proprietà di un immobile, anche se non contenente i dati catastali, ma con le esatte individuazioni del bene, non ha soltanto effetti obbligatori, ma trasferisce immediatamente l’immobile indicato.
Ciò perché il verbale firmato dalle parti, risponde ad uno specifico spirito di sistemazione dei rapporti, ed è irrilevante che sia carente di alcuni requisiti tipici della vendita.

Certe volte alcuni eventi appaiono sorprendenti ed è difficile trovare una spiegazione logica.
Questa è la storia davvero singolare di ciò che è avvenuto il 26/03/1937 a Is Benas in Sardegna nell’oristanese, ora una spiaggia lunga più di 6 km, circondata da una vastissima area verde, tra le più estese in Italia lungo il mare, ricompresa nei comuni di Narbolia, San Vero Milis e Cuglieri, una spiaggia non facilmente accessibile salvo il primo tratto e dove è possibile rimanere in completa solitudine anche a ferragosto.

Allorché uno dei genitori richieda che venga sentito il figlio prima di assumere le decisioni circa l’affidamento e il collocamento, il Tribunale non si può esimere dall’accogliere l’istanza.
Ciò tanto più se il figlio non è stato sentito neanche dal Consulente Tecnico d’Ufficio. Tale obbligo sussiste anche se il minore è prossimo ai dodici anni ed è capace di discernimento.

Pubblicazioni Avv. Maurizio Bruno

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